UNO DEI MOTORI DELLA TRANSIZIONE È RAPPRESENTATO DALLA CRESCENTE DOMANDA DA PARTE DEI CONSUMATORI DI PRODOTTI E SERVIZI IN LINEA CON UN’OFFERTA COMPATIBILE CON L’AMBIENTE E GLI ASPETTI SOCIALI. UNA RICHIESTA CHE GLI OPERATORI NON POSSONO IGNORARE SE VOGLIONO ESSERE PROTAGONISTI
La sostenibilità sta conquistando l’interesse delle imprese. Dopo la prima ondata di iniziative governative, i cui effetti devono ancora manifestare a pieno il potenziale, la grande onda della transizione ecologica finalmente prende forza grazie alla crescente domanda da parte di nuovi consumatori sempre più sensibili alle problematiche ambientali e anche grazie alla spinta indiretta della finanza che oggi assegna un valore decisamente maggiore alle imprese che investono in questa direzione.
CONVERGENZE
Non dobbiamo perdere questa occasione di fattori convergenti. Cosa deve fare, dunque, l’impresa per vincere nell’era della sostenibilità? Quali sono le reali innovazioni perché le aziende si assicurino reale vantaggio competitivo? La confusione è tanta e la spinta di un’offerta consulenziale “parziale” solo su alcuni aspetti della comunicazione o dei report non finanziari, gli ormai famosi report Esg, rischiano di far disperdere le aziende in iniziative che non hanno una visione integrata delle attività necessarie per realizzare una reale innovazione.
COSA FARE
Il primo passo per l’impresa, quindi, è avere una visione di come si integrano ricerca e innovazione di prodotto, servizio o processo e le leve della comunicazione, nei mercati obiettivo da un lato e comunicazione istituzionale dell’altro per attrarre l’interesse del mondo finanziario. Sono questi i tre livelli dell’organizzazione, ricerca e innovazione, governance e comunicazione, che se pervasi dal “contenuto” dell’innovazione e della nuova conoscenza introdotta con progetti “trainanti” per realizzare nuovi prodotti, nuove soluzioni, nuovi sistemi eco-sostenibili, coevolvono in una traiettoria virtuosa di successo.
CONOSCERE GLI STRUMENTI
Per questo è necessaria nuova conoscenza, elaborata con strumenti e dati scientifici (life cycle assessment, screening chimici dei materiali, test, eccetera) a supporto delle decisioni nelle fasi di riprogettazione prima e di una corretta comunicazione ambientale dopo. Quest’ultimo aspetto merita un’attenzione particolare. Le regole del gioco (che sono anche una norma sulle dichiarazioni ambientali, la Iso 14025) non lasciano spazio alla superficialità. Comunicare contenuti errati o peggio ingannevoli perché non supportati da robusta documentazione scientifica è un rischio reale e potrebbe rivelarsi un pericoloso boomerang in un mercato sempre più attento ed esigente. Siamo ormai nel pieno dell’era della sostenibilità e anche della velocità. Partire con il piede sbagliato potrebbe rivelarsi fatale per garantirci un futuro sostenibile.
SI RENDE NECESSARIA UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA DA ELABORARE ATTRAVERSO STRUMENTI E DATI SCIENTIFICI A SUPPORTO DELLE DIFFERENTI DECISIONI NELLA FASE DI RIPROGETTAZIONE E, SUCCESSIVAMENTE, NELLA COMUNICAZIONE
Gennaro Durante
Founder Forethinking Srl SB