Fore Thinking

Molte costruzioni, ancora oggi, sono realizzate con scarsa considerazione per le fasi inevitabili della ristrutturazione o demolizione.
Come conseguenza si registrano ogni anno elevati costi di riconversione e tonnellate di rifiuti da demolizione (57,3 milioni – dati ISPRA); il 44% dei rifiuti da attività produttive (35,2% escludendo terreni e rocce).

Gran parte di questo materiale è gestito come “recupero” (75%), in realtà è degradato ad usi secondari (vedi materiali inorganici) e, nella stessa direzione, il decreto “End of Waste”, in redazione da parte del Ministero dell’Ambiente, potrà agevolare un piccolo passo in avanti per valorizzare scarti e rifiuti del settore edile.

Per il prossimo futuro, invece, sono previsti sviluppi più significativi in tutte le fasi della progettazione, costruzione e demolizione sino a considerare prevalenti nuove attività produttive generate dalla progettazione eco-sostenibile (che comprende la progettazione anche delle fasi di adeguamento o demolizione), la costruzione di strutture “stratificate” e modulari per agevolarne il riuso, il noleggio invece della vendita di molti materiali e finiture (strutture, pannelli interni, materiali per l’insonorizzazione, impianti, luci, arredi), attività di “decostruzione” riuso e riciclaggio dei materiali con una valorizzazione piena delle risorse ben oltre l’attuale sistema di “recupero” con degradazione dei materiali.

Una strada già ben definita nella Direttiva 2018/851 in cui la Comunità Europea si impegna ad una valutazione entro il 2024 degli obiettivi in materia di “riutilizzo” e “riciclo” dei rifiuti da costruzione e demolizione.

In uno scenario di questo tipo, già attuale da anni in diversi Paesi europei (UK, Olanda avanti a tutti), la domanda di prodotti di nuova generazione è un fenomeno che sta cambiando radicalmente il layout di tutti i distributori di materiale per edilizia; sempre più coinvolti nelle fasi di consulenza e nelle attività di servizio invece della mera vendita.

Con la progettazione eco-sostenibile, gli edifici si trasformano in vere e proprie banche di materiali che trovano nel riutilizzo o riciclo la loro piena valorizzazione ben oltre la degradazione a materiale secondario dell’attuale sistema di “recupero” dei materiali di scarto o demolizione.

Materiali, prodotti, sistemi di nuova generazione, venduti, rivenduti, noleggiati finché permangono nel circuito delle costruzioni e dell’industria (simbiosi industriale) e ritornano in biosfera al tempo del loro fine vita.

Quest’ultima convergenza è anche la maggiore garanzia della salubrità degli edifici, sia per gli ambienti di lavoro che per la vita domestica.

La sfida dei nuovi materiali, infatti, è la parte più difficile del cambiamento del sistema industriale, alla ricerca di componenti senza contaminazioni irreversibili di sostanze tossiche o che ne impediscono il riuso, riciclo della materia prima.

Se rappresenti un’azienda ispirata operante nel settore dei materiali per edilizia, contattaci per valutare la tua idea di innovazione e sviluppare con noi un progetto di innovazione eco-sostenibile. Stand up on the board!

Gennaro Durante | Founder Fore Thinking

#inspiredcompanies #ediliziaecosostenibile

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